La Torre e quell’angolo… di paradiso
Ok, lo ammettiamo: la “colpa” è anche nostra, per via …
La grande attesa del Natale genera da sempre fermento, paradossalmente ne genera ancora di più questo Natale così diverso. Alla Torre del Saracino, come un po’ ovunque, c’è tanta fibrillazione per capire in che modo potremo viverlo e se potremo condividerlo con i nostri ospiti.
In questi giorni si succedono diverse emozioni legate a ciò che stiamo vivendo. La spasmodica ricerca di notizie per carpire eventuali spiragli di una riapertura fa comprendere quanta voglia ci sia di tornare “ai posti di combattimento”, per certo aspetti infatti sembriamo tutti degli atleti sui blocchi di partenza pronti a scattare allo sparo dello starter che però non sappiamo quando arriverà. Allo stesso modo, siamo coscienti che i tempi non andranno in alcun modo affrettati e che non bisogna avere fretta perché la salute va preservata ad ogni costo.
Però, vedere la Torre non brulicare di persone in questo periodo fa davvero strano, ancora di più perché si susseguono i messaggi e le richieste di prenotazione da parte dei nostri ospiti, dei nostri amici, che sembrano addirittura più impazienti di noi di tornare a Seiano. È piacevole sapere che non siamo i soli a mordere il freno, che questo aspetto riguarda anche chi evidentemente alla Torre del Saracino si sente a casa o semplicemente chi vorrebbe provare l’esperienza di trascorrere con noi attimi di felicità in un momento così difficile.
Inutile fare previsioni su cosa accadrà, anche se vivere alla giornata per un ristorante è quanto di più complicato possa accadere. A rincuorarci sono proprio però messaggi e telefonate delle persone che – come noi – cercano di saperne di più sulla data della riapertura. In un momento di incertezza, la certezza è che il primo servizio sarà per tutti una festa.
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