Tante risposte, tante proposte, un progetto condiviso
Brother in Food ha scelto una strada faticosa per assolvere …
Una sola squadra al Nobu Armani: tre chef per costruire cinque scuole in Nepal. Una serata particolare, che mi ha lasciato sensazioni forti perché davvero si può fare beneficenza con stile. Gennaro non trascura mai eventi di questo genere, ma stavolta ha portato con se anche il sous chef Giuseppe Di Martino e il pastry chef Carmine Di Donna, maestro pasticciere AMPI. Hanno lavorato fianco a fianco con le brigate di Antonino Cannavacciuolo e Antonio D’Angelo. Tre napoletani a Milano con l’obiettivo di rendere indimenticabile la cena a sostegno di Children in Crisis Italy.
Credo proprio sia andata così, anche a giudicare dal clima che accompagnava i protagonisti in cucina, tra sorrisi e battute in dialetto. Del resto, era una cena all’insegna della qualità e curata nei minimi dettagli. Di rilievo anche l’aspetto glamour di una serata al Nobu Armani, per di più impreziosita dalla presenza di Giorgio Armani. Ogni occasione di incontro con lui è per noi una scoperta, un arricchimento. Si ha la percezione immediata di essere di fronte ad una icona dello stile italiano nel mondo, eppure il Maestro è lì pronto a venirti incontro per un saluto ed un sorriso.
Raffinato il modo in cui Armani ha voluto che entrassimo in contatto con il mondo di Children in Crisis Italy. Mi ha colpito molto, infatti, trovare a tavola la locandina del progetto, con immagini forti che non potevano non toccare la sensibilità di chi era lì. Sottrarre bambini piccoli al lavoro in Nepal, fornire loro la possibilità di studiare costruendo cinque istituti scolastici: questo l’obiettivo della serata e immediato il pensiero è corso ai nostri figli che abbiamo portato a Milano per trascorrere qualche ora tutti insieme.
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