Gelato di arachidi, zuppetta di olive e bottarga di tonno
Stupire, sorprendere, giocare: tre verbi che ricorrono spesso nel vocabolario, …
Sono il dolce di Carnevale più diffuso in Italia: le chiacchiere hanno un aspetto e un sapore che è impossibile non collegare al mese di Febbraio. Le origini sono molto antiche, pare possano risalire fino all’antica Roma. La leggenda vuole invece che siano state create alla corte di Napoli per soddisfare i desideri della regina.
Di sicuro c’è che tra dolce e salato, a Carnevale, non mancano le golosità per festeggiare come si deve la festa più allegra dell’anno.
Tipologia piatto: Dolce
Stagionalità: Carnevale
Tipo di Piatto: Piano da 28 cm
Tempi di preparazione: 120 minuti
Ingredienti per 4 persone:
Per l’impasto:
– 500 gr Farina 00
– 75 gr Marsala
– 25 gr Zucchero
– 25 gr Burro
– 3 gr Lievito in polvere per dolci
– 3 uova
– Sale fino q.b
Per la frittura:
– 1,5 lt Olio per frittura
Per la decorazione:
– Zucchero a velo q.b.
Procedimento:
In una planetaria, unire la farina ed il lievito precedentemente setacciati. Aggiungere lo zucchero, le uova, il marsala ed azionare la planetaria.
Aggiungere il sale dopo pochi minuti, continuando la lavorazione.
Infine, unire il burro agli ingredienti ed impastare fino a raggiungere un composto omogeneo.
Togliere il composto dalla planetaria, avvolgere nella pellicola e far riposare per circa 30 min.
Successivamente, con l’aiuto di un mattarello, tirare la pasta fino a raggiungere uno spesso di circa 2 mm.
Ricavare dei rettangoli di circa 5×10 cm e praticare al centro di ogni rettangolo un taglio di circa 3 cm per il verso della lunghezza.
A parte, in una padella dal bordo alto, riscaldare l’olio da frittura.
Non appena l’olio avrà raggiunto la temperatura, friggere i rettangoli di pasta per circa 2 minuti al lato fino a raggiungere un colore dorato omogeneo.
Estratte le chiacchiere dall’olio e disporre su carta assorbente.
Composizione del piatto:
Disporre le chiacchiere nel piatto da portata e decorare con una spolverata di zucchero a velo.
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