Come bambini, stupiamoci
Torna ogni anno. Come il Natale, la Pasqua e il …
La formula “C-2” – comunicazione e cucina – va assolutamente maneggiata con cura. Credo di poterlo dire con cognizione di causa visto che il modo di raccontare il nostro mondo è profondamente cambiato da quando, ad esempio, attraverso il canale del Gambero Rosso avevamo la possibilità di affacciarci per la prima volta alla platea televisiva con spirito “divulgativo”.
Sono cambiati i mezzi di comunicazione e dunque bisogna necessariamente anche comprendere quale sia la strada giusta per continuare a parlare del nostro lavoro, possibilmente senza essere autorefenziali e senza stancare un pubblico che, a sua volta, è profondamente mutato. Già, oggi c’è molta più curiosità nei nostri confronti, c’è la possibilità di interagire con gli Chef ma anche un filo di presunzione nel voler pensare di conoscere tutto del nostro lavoro.
Di contro, c’è talvolta da parte nostra più racconto che cucina. L’immagine rischia di prendere il sopravvento sui piatti, anzi sullo studio, la ricerca, le idee, i prodotti che sono alla base dei nostri piatti. Ecco, come in una ricetta va ricercato l’equilibrio così dovremmo trovare l’equilibrio tra la necessità di apparire e l’importanza di farlo nel modo giusto quando ci rapportiamo con i media ed i social media.
Non siamo personaggi ma Chef, diversi l’uno dall’altro e ciascuno logicamente con la propria personalità. Raccontare chi siamo, cosa facciamo, cosa ci ispira è quello che può interessare chi realmente ci vuole conoscere. Quello che facciamo in cucina è rappresentativo di chi siamo e quindi non dobbiamo costruisci una immagine diversa.
I contenuti fanno sempre la differenza, in cucina come nella comunicazione. Brother in Food credo mi rappresenti, racconta quel che faccio e quindi chi sono e si pone ora come obiettivo quello di coinvolgere sempre più “compagni di avventura” per creare un movimento di pensiero sul mondo della ristorazione contemporanea di qualità. Una “associazione di idee” da condividere, perché oggi è impensabile non condividere ma bisogna farlo nel modo corretto tenendo presente che la formula C-2 va maneggiata con cura.
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