Dal Vesuvio al Piemonte e ritorno
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi …
Gennaro Esposito ha scelto l’anguilla del Fusaro per una delle sue nuove ricette – le fettuccelle con ragù di anguilla, pesto di olive e prezzemolo, pinoli – perché affascinato dalle potenzialità di questo prodotto ma anche dalla storia del Lago Fusaro, che sin dai tempi dei Cumani, nel 730 a.C., si è rivelato un florido bacino per molluschi e mitili.
Il connubio fra il territorio flegreo e la coltura dei suoi meravigliosi prodotti del mare è rimasto immutabile nei secoli tanto che nel 1752 il Re Carlo III di Borbone decise di acquistare il Lago Fusaro per farne una riserva di caccia e pesca ritenendo quel luogo un unicum assolutamente straordinario ed irripetibile per le sue capacità produttive: “La storia delle anguille del Fusaro è intrigante almeno quanto il loro sapore – spiega Gennaro Esposito -. Del resto, nella loro carne si sente l’Oceano visto che durante la migrazione invernale le anguille arrivano fino al mar dei Sargassi per accoppiarsi. Da lì gli avannotti partono per far ritorno al lago e si portano dietro un profumo del tutto speciale. Il grasso delle anguille del Fusaro ha un sentore diverso da tutti gli altri, un’eleganza unica”.
A rendere particolarmente prelibate le anguille del Fusaro contribuisce anche la notevole profondità del lago, che ha preservato in maniera assolutamente naturale la pescosità del bacino che oggi, come tanti secoli fa, continua a “ospitare” mitili e molluschi di indiscussa qualità.
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