Accade alla Torre

Una particolare quotidianità…

È tutto surreale anche per noi. Eppure la Torre in questo periodo è bellissima, la nostra terra a novembre sa essere ancora calda e accogliente. Autunno qui vuol dire menu nuovo, prodotti che si lasciano provare e sperimentare, clienti curiosi da soddisfare, la sala animata, la cantina che si riempie, fornitori che vanno e vengono,  e ragazzi in cucina da “testare”. Dal personale di sala a chi presidia l’ufficio siamo tutti smaniosi come non mai.

La brigata, intanto, è in evoluzione (come spesso accade) e quindi ora c’è da pensare innanzitutto a loro, al momento che stanno attraversando. Giovani, desiderosi di imparare e di confrontarsi, lontani da casa e alle prime esperienze: in condizioni normali questi sarebbe stato un periodo formativo, in queste condizioni per certi versi lo è ancora di più ma in modo diverso.

Hanno “investito” in questa vicenda, i loro studi, le loro ambizioni e il loro tempo – quello che hanno deciso appunto di spendere in cucina. Sono qui che scalpitano, ma leggi la preoccupazione nei loro occhi per il presente e per il futuro. Perché questa occasione vorrebbero godersela a pieno, gustarsela, e invece la stanno vivendo ”a metà”, tra un Dpcm e l’altro.

Accade alla Torre, in  questi giorni particolari, ma anche in moltissimi altri ristoranti di Italia: è impegnativo non sapere cosa ci riserverà questo maledetto virus, cosa comporterà per il nostro lavoro e la nostra quotidianità, non sapere banalmente quando la situazione si “normalizzerà”. Tuttavia,  tra mascherine, igienizzanti, test e quant’altro non lasciamo sopire mai la voglia di sorridere, di imparare, di lavorare. Anche se solo a pranzo.

 

 

 

 

 

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